Tessuti Antivirus contro il covid-19

Boom dei tessuti antivirus: l’innovazione è made in Italy

tessuto antivirus antibatteri

Tessuti antibatterici e antivirali: un’arma in più a disposizione di medici e infermieri per combattere il Covid-19.

Questa crisi ha fatto aguzzare l’ingegno ITALIANO, che ha trovato una soluzione innovativa per indumenti professionali ma anche per quelli di alta moda.

Molte aziende italiane stanno producendo dei tessuti che permettono la protezione da batteri e virus, tra cui il SARS-CoV-2, ovvero il coronavirus causa del Covid-19.

Il mercato dei tessuti antimicrobici e antivirali valeva 10,48 miliardi di dollari nel 2019; alla luce del momento che viviamo si prevede una rapida crescita del valore di mercato, ovvero oltre 20,5 miliardi entro il 2026, con una crescita media annua del 9,8%.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Tecnicamente gli elementi chimico-tessili (poliammide o poliestere), sottoposti a metallizzazione, permettono di distruggere i virus attraverso la combinazione inedita di:

  • tecnologie brevettate a base d’argento 99,9%  che attivano reazioni antivirali ad alto spettro attraendo i virus e legandosi permanentemente ai loro gruppi di zolfo;
  • tecnologia della vescicola grassa (liposomi), che distrugge i virus esaurendo la membrana virale nel suo contenuto di colesterolo.

Gli ioni d’argento, per loro natura, vengono incorporati nelle fibre mediante nanotecnologia e risultano efficaci nel contrastare i batteri, nel prevenire i funghi della pelle ed il cattivo odore.

Un’altra tecnica di produzione vede come protagonista nanoparticelle di rame incorporate nei tessuti durante la loro produzione. Ad esempio, un tessuto additivato con nanoparticelle di rame è possibile utilizzarlo nei settori alberghiero e della ristorazione per la produzione di lenzuola, tovaglie e camici, con un’alta percentuale di abbattimento del virus.

Un altro esempio di utilizzo si ha per la produzione di mascherine antivirus che, grazie all’impiego di tessuti antivirus, risultano utilizzabili fino a 7 giorni consecutivi. Il loro lavaggio si riduce dunque ad una volta a settimana, a differenza delle normali mascherine in tessuto che, invece, necessitano di essere lavate almeno una volta al giorno.

QUALI TEST ACCOMPAGNANO I “TESSUTI ANTIVIRUS”?

I prodotti utilizzati delle aziende italiane, come Albini Group e Soliani EMC, sono certificati secondo gli standard ISO 20743, ISO 17025 ISO 18184 per le loro caratteristiche antibatteriche e antivirali.

Molti di questi tessuti mantengono la loro efficacia antibatterica fino a 100 lavaggi, come da test AATCC 100.

Sono stati inoltre testati per la sicurezza delle persone, risultando dermatologicamente non irritanti, innocui per la pelle, il corpo e per la sostenibilità ambientale.

ALCUNE DITTE ITALIANE CHE PRODUCONO  “TESSUTI ANTIVIRUS”:

Albinigroup – Albino (BG)
Solianiemc – Como
Italtex   – Como
Texe  – Firenze
Aegar – Magnago (Milano)
Roncato – Campodarsego (Padova)

 

Author: fidanzatedinerd

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