Henrietta Leavitt: la donna che ha misurato l’universo

Henrietta Swan Leavitt nasce a Lancaster il 4 luglio 1868 e muore, poco più che cinquantenne per via di un cancro, a Cambridge il 12 dicembre 1921; è stata un’astronoma statunitense.

Donna fisicamente fragile, costretta a svolgere per tutta la vita un lavoro non all’altezza delle sue capacità e che la ridimensiona, è stata capace di cambiare per sempre la nostra immagine del cosmo: le sue scoperte hanno infatti permesso la comprensione delle reali dimensioni dell’universo ed il calcolo delle distanze che separano stelle e galassie.

NB. dimensioni universo osservabile 4,6508 × 10^10 anni luce.

Gli studi

Nata e cresciuta in un’epoca in cui le possibilità di carriera in ambito scientifico per le donne erano prossime allo zero. Durante i suoi studi ha la possibilità di frequentare l’Oberlin College  in Ohio, la prima istituzione educativa americana aperta alle donne. Vorrebbe proseguire i suoi studi ad Harvard, ma la prestigiosa università è preclusa alle persone di sesso femminile. Henrietta dovrà quindi accontentarsi di frequentare l’Harvard Annex, un istituto per sole donne. Proprio qui, seguendo un corso di astronomia ed entrando in contatto con gli scienziati dell’Harvard College Observatory, scopre la sua vocazione per lo studio delle stelle.

In quel periodo però alle donne non è consentito usare telescopi né tantomeno condurre personalmente ricerche sugli astri e gli altri corpi celesti. Questo divieto la fa desistere dall’idea di laurearsi in astronomia e sceglie quindi una laurea in discipline umanistiche.

La “donna computer”

Poco dopo la laurea, contrae un’infezione che la porterà a perdere gradualmente l’udito. Ciò nonostante Henrietta non si abbatte e desiderosa di svolgere un lavoro in campo astronomico, prende una decisione che cambierà la sua vita e segnerà la storia dell’astronomia. Torna all’Harvard College Observatory ed entra a far parte del gruppo delle “donne computer”, ovvero donne altamente qualificate a cui però viene affidata la sola catalogazione dell’enorme mole di dati raccolti dagli scienziati.

Le donne, che fino a quel momento non erano mai state prese in considerazione come astronome, ebbero quest’occasione poiché servivano specialisti a basso costo. Henrietta non lascia sfuggire questa opportunità e dimostra il suo amore per questo lavoro svolgendo in principio la sua attività a titolo gratuito, solo dopo qualche anno arriverà a guadagnare 30 centesimi l’ora, ovvero il salario minimo dell’epoca.

Le ricerche e la scoperta

Il lavoro di “calcolatrice” che le viene affidato consiste nella catalogazione delle stelle variabili, ovvero degli astri la cui luminosità rilevabile dalla Terra (magnitudine apparente) cambia nel tempo, facendoli apparire più o meno brillanti.

Henrietta però non si limita a svolgere meccanicamente il suo lavoro, comincia ad approfondire gli studi e a ricercare possibili regolarità nelle variazioni di luminosità.

Durante le sue ricerche studia un campione di venticinque Cefeidi, stelle variabili la cui luminosità apparente cambia nel tempo, appartenenti alle Nubi di Magellano.

Nei primi anni del ‘900, pubblica i suoi risultati negli Annali dell’Osservatorio Astronomico del Collegio di Harvard: l’ipotesi è che ci sia una correlazione tra la magnitudine apparente di ogni singola stella e la durata del relativo periodo di pulsazione, ovvero il ciclo che la porta a essere più o meno luminosa. Quindi maggiore è la luminosità della stella, più lento sarà il ciclo delle sue pulsazioni (ovvero avrà un periodo più lungo).

Nel 1912, dopo ulteriori studi, confermò che le stelle variabili, oggi chiamate cefeidi, presentano una relazione periodo-luminosità, secondo l’equazione:

Mv = -2,87 log P – 1,40

Dove MV rappresenta la magnitudine assoluta e P il periodo della variazione.

Questa relazione rese le cefeidi degli importantissimi indicatori di distanza nell’universo.

La scoperta di Henrietta ha un impatto enorme sulla comunità scientifica: è grazie lei e ai suoi studi che diventa possibile calcolare le distanze tra il nostro pianeta e le stelle situate in varie zone dell’universo.

Miss Leavitt conquista così la fiducia di molti colleghi che la considerano ‘la migliore mente’ all’Osservatorio e senz’altro la donna più brillante del tempo ad Harvard.

Tuttavia, anche dopo la sua brillante scoperta, continua a lavorare come “calcolatrice”; la sua situazione lavorativa cambia nel 1921 quando l’astronomo Harlow Shapley viene nominato direttore dell’Osservatorio di Harvard ed Henrietta viene messa a capo della sezione che si occupa di fotometria astronomica.

Tuttavia non arriverà a godersi per molto tempo il suo nuovo incarico perché morirà pochi mesi dopo.

Riconoscimenti

Nel 1925 il matematico svedese Gösta Mittag-Leffler, ignaro della scomparsa di Henrietta, propone di candidarla al Premio Nobel per la Fisica del 1926. Purtroppo però il tentativo fu vano poiché un Nobel non può essere assegnato postumo.

Ad Henrietta sono stati dedicati l’asteroide 5383 Leavitt scoperto nel 1973 ed il cratere Leavitt che si trova nella faccia nascosta della Luna.

 

 

 

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Author: Ing. Maria Mangiapane

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